Avv. Igor Bernasconi, Lugano

Appalto: obbligo di impugnare già il bando di concorso?

Necessità di impugnare il bando di corso in caso di errori

La partecipazione alla gara d’appalto, che avviene con l’inoltro dell’offerta, implica l’accettazione di tutte le condizioni contenute nella documentazione del concorso.

Questa norma scaturisce dal principio della buona fede ed è riconducibile al principio della sicurezza del diritto.

Ciò implica la necessità di eventualmente impugnare subito il bando di concorso, visto che dopo l’aggiudicazione è tardi e le censure al riguardo sarebbero irricevibili.

Eccezioni a questa regola sono ammesse soltanto nel caso di contestazioni rivolte contro prescrizioni di gara che ledono in modo particolarmente grave l’ordinamento sulle commesse pubbliche, oppure contro prescrizioni di cui i concorrenti non potevano prevedere compiutamente la portata.

Bando di concorso quale legge del concorso stesso

Le prescrizioni di gara costituiscono la legge stessa del concorso e vincolano tanto i concorrenti, quanto il committente, che deve rispettarle per non incorrere in una violazione del diritto sotto il profilo della parità di trattamento e del principio della trasparenza (cfr. art. 1 lett. a e c LCPubb, art. 5 lett. a LCPubb).

Al momento della loro apertura, le offerte devono quindi risultare complete, corrette, nonché compilate nel rispetto delle condizioni stabilite dal bando di concorso e della relativa documentazione di gara (cfr. art. 26 cpv. 1 LCPubb e 40 cpv. 1 RLCPubb/CIAP).

Questo, in particolare, per permettere al committente di effettivamente raffrontare tra loro le varie proposte ricevute e di scegliere quella oggettivamente più vantaggiosa.

Le offerte devono in altri termini essere formulate in modo tale da permettere al committente di procedere direttamente all’aggiudicazione, senza dover sollecitare il singolo concorrente a fornire aggiunte, chiarimenti o precisazioni in merito all’offerta inoltrata.