Avv. Igor Bernasconi, Lugano

Calcolo del contributo di mantenimento

Nel contesto di una separazione, uno degli aspetti centrali è la definizione dei contributi di mantenimento tra coniugi e per i figli.

Secondo la giurisprudenza del Tribunale federale, il calcolo del contributo di mantenimento va determinato secondo il cosiddetto sistema “a due fasi”.

Si tratta quindi di determinare i redditi complessivi della famiglia e il fabbisogno di tutti i membri della famiglia.

L’eccedenza registrata dal bilancio familiare va ripartita fra coniugi e figli minorenni nella proporzione di due a uno.

Il fabbisogno di ogni membro della famiglia è definito in base alle direttive per il calcolo dei minimi di esi-stenza in Svizzera diramate dalla Conferenza degli ufficiali delle esecuzioni e dei fallimenti agli effetti dell’art. 93 LEF (per il Cantone Ticino: FU 68/2009 del 28 agosto 2009, pag. 6292 segg.). A tale minimo si aggiungono, se le condizioni finanziarie lo permettono, i costi effettivi dell’alloggio (e non solo quelli previsti dal diritto esecutivo), come pure un’indennità per spese di telefonia e di comunicazione, un’indennità per i premi delle assicurazioni non obbligatorie, altre poste di fabbisogno e le imposte, oltre a eventuali contributi di mantenimento dovuti a figli maggiorenni o nati da un precedente matrimonio (fabbisogno minimo “allargato” o “del diritto di famiglia”).

Non fanno parte del minimo esistenziale del diritto esecutivo (né tanto meno del minimo esistenziale “allargato” o “del diritto di famiglia”), invece, le spese per viaggi, vacanze, hobby e altri esborsi particolari.

Una corretta determinazione del fabbisogno è essenziale non solo per la definizione degli alimenti tra coniugi, ma anche per garantire un equilibrio sostenibile nella nuova situazione familiare.

📞 In caso di separazione, è fondamentale rivolgersi a un professionista che sappia analizzare attentamente la vostra situazione economica e familiare.